La Sostenibilità ESG: La priorità della “S” di Sociale

Il mio modello di sostenibilità e il mio modo di vedere e lavorare nel mondo della sostenibilità ESG per le PMI si basa sulla priorità della “S” di Sociale. Ritengo che le iniziative ambientali e di governance debbano essere trainate da un forte impegno sociale, poiché solo così si può costruire un futuro veramente sostenibile.

Oggi la sostenibilità nell’acronimo ESG è diventato un tema centrale per tutte le aziende Italiane e Europee.

Spesso, purtroppo, quando si parla di ESG l’attenzione viene focalizzata principalmente sulla “E” di Ambiente oppure, in seconda battuta, sulla “G” di Governance.

Tuttavia, per costruire un futuro veramente sostenibile, è fondamentale dare la priorità alla “S” di Sociale.

La sostenibilità sociale si concentra sull’equità, l’inclusione e il benessere delle persone. Questo aspetto è cruciale per garantire che le iniziative ambientali e di governance siano realmente efficaci e sostenibili nel lungo termine.

Garantire un lavoro con condizioni dignitose e giuste sono essenziali per il benessere generale della società.

I due principali attori sono la politica, che deve garantire domanda e opportunità, e le aziende, che devono garantire ai loro dipendenti un ambiente sicuro e rispettoso, con salari equi e diritti adeguati.

Le aziende hanno inoltre la responsabilità di sostenere le comunità locali e di contribuire positivamente alla società.

Un approccio integrato che mette la “S” di Sociale al centro delle strategie aziendali di sostenibilità garantisce che le azioni ambientali e di governance siano realmente efficaci.

  • La sostenibilità ambientale è fondamentale, ma deve essere accompagnata da un forte impegno sociale. Le azioni per proteggere l’ambiente devono tenere conto delle persone e delle comunità che ne sono influenzate.
  • Una buona governance è cruciale per il successo a lungo termine, ma deve essere orientata al benessere sociale. Le decisioni aziendali devono riflettere l’impegno verso l’equità, l’inclusione e il rispetto dei diritti umani.


Purtroppo, l’attualità ci offre in questi mesi un esempio negativo.

Le politiche di incentivo alla sola auto elettrica hanno avuto effetti nefasti sull’occupazione di tutto il settore (in Italia sono a rischio 60.000 posti di lavoro).

Queste politiche, fortemente condizionanti le scelte di acquisto del consumatore, sono state adottate in modo univoco (ideologico?) senza investire su iniziative parallele come la possibilità di abbassare l’inquinamento dei motori endotermici, con conseguente crisi del settore, perdite di posti di lavoro e instabilità economica.

Per costruire un futuro veramente sostenibile, politica e aziende devono bilanciare le loro iniziative ambientali e di governance con un forte impegno sociale. Questo approccio integrato assicura che le azioni siano non solo ecologiche e ben gestite, ma anche giuste e inclusive. Solo così possiamo sperare di creare un mondo migliore per tutti.

La sostenibilità non è un’ideologia utopistica, ma un’opportunità che non possiamo perdere.